Accade, talvolta, che il lavoratore riceva da parte del datore di lavoro un lettera di contestazione disciplinare o, al contrario, che il datore di lavoro abbia la necessità di inoltrare quest'ultima al dipendente. 

Vediamo di che cosa si tratta. 

E' una comunicazione con cui il datore di lavoro informa il lavoratore dell'apertura di un procedimento disciplinare a suo carico per determinati e specifici fatti, assegnandogli, contestualmente, anche un termine previsto dalla Legge e/o dai CCNL per difendersi. 

A seguito delle difese rese dal lavoratore, il procedimento si concluderà poi con l'eventuale comminazione del provvedimento disciplinare da parte del datore di lavoro (richiamo scritto, multa, sospensione o licenziamento). 

La lettera di contestazione disciplinare, al fine di evitare di incorrere in eventuali successive censure in sede giudiziale, va redatta da parte del datore di lavoro nel rispetto, in particolare, dei principi di specificità ed immediatezza richiesti dalla giurisprudenza. 

Saranno, dunque, tacciate di possibile vizi quelle lettere redatte in maniera del tutto generica ed aspecifica, nonché quelle elevate senza idonea giustificazione a notevole distanza di tempo rispetto ai fatti contestati, il tutto con conseguenze che si estendono anche sugli eventuali provvedimenti disciplinari successivamente comminati al lavoratore.    

Dal canto Suo, invece, il lavoratore che riceve una lettera di contestazione disciplinare, dovrà immediatamente e senza indugio attivarsi (i termini per la difesa sono generalmente di 5 giorni salvo diversa previsione del CCNL) e a Sua volta approntare una puntuale e specifica difesa che tocchi sia eventuali aspetti formali e procedurali, sia le concrete giustificazioni in ordine ai fatti che gli sono addebitati, e ciò al fine di evitare la comminazione da parte del datore di lavoro di una sanzione a suo carico.

Per maggiori informazioni:

Avv. Emanuele Sala

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